I post di David dall’India sono sempre molto belli: ci mostrano il lato vivo di quei prodotti che ogni giorno vediamo e tocchiamo, i visi di chi li realizza, le loro storie, i posti in cui vivono.
Abbiamo raccolto qui i suoi racconti, per poterli rileggere tutti d’un fiato.
Prima breve tappa a Mumbai, a trovare gli amici di Creative Handicrafts. Fortificare i rapporti e pianificare i prossimi due anni di lavoro. Grande feeling. Andremo lontano. E per iniziare ad andare ho preso un aereo per Delhi e il treno per Moradabad. La prossima tappa è da Noah’s Ark.
A Moradabad, da Noah’s Ark. Chi ci segue li conosce abbondantemente: lanterne, sottopentola, addobbi e oggetti utilitari in metallo oltre alle famose cornici e scatole in legno. Il tutto frutto di un lavoro artigianale paziente ed accurato. Questa volta ci siamo concentrati sulla produzione degli oggetti in metallo (ferro, bronzo, rame, alluminio e acciaio), un’antica tradizione del luogo. Un ambiente sereno ed operoso. Prossima tappa, Soruka!
Mi è capitato di arrivare a Delhi in concomitanza con il rogo di un edificio che ospitava alcuni laboratori del tessile e del pellame (vedi info della Campagna Abiti Puliti). Mi è capitato di arrivarci facendo visita alle realtà che producono gli artricoli della linea di borse il pelle recuperata upcycled dei nostri partner catalani di Soruka. Una coincidenza pesante per chi fa il nostro lavoro, che mi ha catapultato all’interno di un mondo fatto di contraddizioni, così come di contraddizioni è fatta l’india in generale. Mi sono trovato a parlare di condizioni di lavoro e di sicurezza, di lavoro minorile che a quanto pare è ancora diffuso nel settore (dico a quanto pare perchè nei laboratori che ho visitato ovviamente non ce n’era) e ancora di chi cerca di lavorare solo in modo ecologico, con cuoio trattato al vegetale, di chi inquina gettando i resti della produzione di pelle in discariche illegali, di chi lavora in condizioni precarie ma finanzia una scuola in uno slum, di chi si pone il problema: ma tutti i piccoli laboratori che non hanno le risorse per realizzare strutture sicure al 100% dobbiamo farli chiudere (è successo a molti dei laboratori di tintura del tessile a Tirupur, Tamil Nadu, anni fa) o possiamo trovare altre strade per salvaguardare i posti di lavoro? Queste sono solo alcune delle domande e dei discorsi che hanno impegnato quest’ultima settimana. Dopo le feste approfondiremo. Per ora alcune foto dei laboratori da cui provengono i prodotti di Soruka. Una fabbrica con criteri di sicurezza elevati e un laboratorio da poco trasferitosi al limitare di uno slum, a Delhi. Da una fabbrica che tratta solo pelle conciata al vegetale e che fa dei principi etici nella produzione un caposaldo a un laboratorio in un affollato quartiere musulmano di Kolkata. Il tutto affondando nelle migliaia di scampoli di pelle che andranno a produrre gli articoli di Soruka. E oggi si parte per il Sud dell’India!
Artisan Well è una realtà con cui collaboriamo da circa quattro anni. Un piccolo laboratorio artigiano situato nella zona meridionale di Kolkata che oggi è cresciuto in maniera consistente, grazie unicamente al sostegno delle organizzazioni di commecio equo. Sono stato a visitare il nuovo laboratorio che stanno costruendo in un villaggio fuori città. Un passo avanti notevole. E ovviamente sono capitato nel momento in cui stanno producendo la linea per la prossima primavera estate, che ultimeranno a metà gennaio. E in tutto ciò un benvenuto stile Disneindian…Bella giornata!
A Tirupur, in Tamil Nadu) per visitare du fornitori di lungo periodo: Armstrong Knitting Mills e Assisi Graments.
Il primo, dal quale ci riforniamo di T-shirt e shoppers di cotone bio e Fairtrade (nelle foto potete vedere la realizzazione di quelle fatte per Libera) è una realtà imprenditoriale che ha fatto dell’etica sociale ed ambientale e dell’organizzazione del lavoro i suoi punti di forza. Migliorando progressivamente in tute le fasi del lavoro (di recente hanno eliminato i punti metallici, sostituiti con un laccio di cotone, anche per i documenti ufficiali).
Assisi Garments invece nasce da un progetto della congregazione delle suore di San Francesco di Assisi (congregazione nata in India) per dare sostegno e formazione a ragazze sordomute o con grossi problemi familiari. Una realtà che in anni recenti ha attraversato una grossa crisi e con la quale abbiamo ripreso ora a lavorare, in collaborazione con Altromercato. Due esempi che dimostrano una cosa molto semplice: fare impresa mantenendo dei principi etici come guida si può, se si vuole.
Pondicherry, città ad amministrazione autonoma situata nel sud dell’India sul Golfo del Bengala ed ex enclave francese. Nelle campagne appena fuori città si trova il laboratorio di Auromira, un’organizzazione di commercio equo con cui lavoriamo da una quindicina d’anni (producono parte della nostra collezione di moda etica “Trame di storie” e la famosa “Peppa”). Una visita per pianificare il lavoro del prossimo anno, per immaginare nuovi possibili sviluppi, per visionare la produzione della linea primavera estate 2020 (come si vede dalle foto, cucita in concomitanza con quella di Altromercato) ed infine, per il piacere di essere qui, a parlare e confrontarsi con persone con le quali, possiamo dirlo, abbiamo condiviso un pezzo di vita.
E poi…Pondicherry! I templi coloratissimi, i “Kolam” dipinti a mano per le strade, ecc. ecc.
La miglior tappa conclusiva possibile.