India - Assisi Garments
La Storia
La sfida di una piccola comunità di suore di Assisi alla grande industria tessile indiana è una realtà produttiva viva e importante. Un centinaio di ragazze diversamente abili o poverissime fanno concorrenza alle industrie del settore, realizzando abiti e magliette in cotone biologico in un ambiente sano e pulito, con stipendi regolari e fondi previdenziali, tutte cose, queste, non solo non scontate, ma, al contrario, rarissime nel distretto tessile di Tirupur, nel Tamil Nadu. Attente a ogni particolare, le suore di Assisi Garments hanno deciso di lavorare il cotone biologico, perché il rispetto per l’uomo va di pari passo con quello per l’ambiente. Anche questa è una scelta inconsueta per l’India come per molti altri paesi del Sud del mondo (e non solo), dove si impiegano, per la produzione del cotone, il 25% di tutti gli insetticidi utilizzati nel mondo. In India addirittura le coltivazioni di cotone occupano meno del 5% delle terre coltivate, ma utilizzano il 54% dei pesticidi. Non sempre ci si pensa, ma dietro una maglietta dalla provenienza oscura si nascondono falde acquifere inquinate, terreni che perdono fertilità, malattie per uomini e animali.
La Struttura
Assisi Garments nasce nel 1994 e da allora è cresciuto fino a dare lavoro a circa 120 ragazze in situazione di disagio, che ricevono, insieme a stipendi regolari e fondi previdenziali, formazione, vitto, alloggio e sostegno. Nel 2010 a causa della crisi del prezzo del cotone anche Assisi Garments ha avuto delle difficoltà e ha dovuto restringere la forza lavoro a 80 ragazze, che comunque rappresentano l’80% della manodopera. Assisi Garments ha anche creato un centro di assistenza per i malati di cancro, uno per anziani e un orfanotrofio.
Tutto il processo produttivo dei capi realizzati da Assisi Garments è controllato e coerente con la filosofia operativa dell’organizzazione. Assisi acquista le balle di cotone certificato biologico secondi criteri del GOTS e fair trade da Agrocel organismo che coordina gruppi di piccoli produttori, fornisce loro servizi, formazione e commercializza il loro cotone a prezzi di commercio equo. Successivamente il cotone viene filato, tessuto, tinto, tagliato in pezzi adatti a ciò che si deve realizzare. Anche il processo di tintura rispecchia in pieno lo stile di Assisi Garments, infatti, nei colori utilizzati non sono presenti né metalli pesanti, né formaldeide.
Tutte le fasi di trasformazione del cotone sono controllate da Skal e IMO per il rispetto degli standard di produzione biologica, stabiliti dalle stesse organizzazioni di controllo. Esiste, infatti, una regolamentazione internazionale del biologico (riflessa poi nei regolamenti europei e nei singoli stati) solo per i prodotti agricoli e alimentari che riguarda il cotone in quanto fibra vegetale. La certificazione della catena produttiva, dalla filatura alla tessitura e tintura del tessuto, è invece affidata a standard privati o concordati fra diversi certificatori a livello internazionale. Assisi ha scelto un doppio controllo della catena produttiva, sia da parte di Skal sia da parte di IMO, perché i diversi parametri delle due organizzazioni garantiscono una maggiore capillarità nel controllo delle fasi. Imo inoltre è l’ente certificatore per i Global Organic Textiles Standards, protocollo internazionale firmato da diversi organismi di certificazione in Europa e Stati Uniti, che regolamenta materiali e processi utilizzabili nella trasformazione di cotone o altre fibre biologiche.