Valeria, che lavora con noi da quest’anno, da molto tempo conosce Teresa, la presidente di Emergency, mancata qualche giorno fa. Le abbiamo chiesto, come tanti, di raccontarci qualcosa di lei, per percepire, anche solo nel ricordo, un frammento della vita e del cuore di questa grande donna. Ecco le sue parole.
Oggi, cara Tere, a dirti arrivederci c’erano tantissime persone. Oggi all’Arena Civica di Milano, gli abbracci erano più abbracci, le lacrime erano più lacrime, i sorrisi erano più sorrisi, anche il sole era più sole.
Oggi cara Tere ti abbiamo fatto incazzare un bel po’… eravamo proprio brutti così tristi.
Lasciaci solo il tempo di dirti ciao, ognuno a modo suo, ognuno con i suoi tempi. Ma devi stare tranquilla perché i tuoi volontari riescono a lavorare non solo nel caldo torrido dell’estate o nel freddo pungente dell’inverno. La tua Emergency riesce a lavorare anche tra le lacrime.
In questi giorni in molti mi hanno chiesto chi era Teresa.
Io gli ho risposto che prima di tutto la Tere non era , ma è.
La Tere è forte, coraggiosa, oltremodo altruista, determinata, riservata, simpatica, dolce, affettuosa e infinitamente bella.
La Tere è una persona per bene. E’ la presidente di Emergency.
La Tere è un’amica.
La Tere è la persona che dopo un anno passato a lottare contro il cancro mi ha stretta forte e mi ha detto: “Ciccia sono proprio imperdonabile, mi sono dimenticata di chiamarti il giorno della tua laurea per congratularmi con te”.
La Tere è molte cose.
Ci mancherai, mi mancherai moltissimo. Ma se sento questo vuoto dentro è perché comunque io ho avuto il privilegio di incontrarti, di lavorare con te, di lottare al tuo fianco, di vederti sorridere e di tenerti stretta.
“Un giorno, guidati da stelle sicure ci ritroveremo in qualche angolo di mondo lontano, nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati o sui sentieri dove corrono le fate.”
Per te oggi Presidente rose gialle, girasoli e un buon bicchiere di vino… rigorosamente rosso.
Ciao Tere.