Come molti di voi avranno capito dalla nostra pagina Facebook, David Cambioli, il nostro presidente, è stato in Vietnam e Tailandia per incontrare i partner produttori. Ecco alcuni dei suoi appunti di viaggio con gli aggiornamenti da due progetti importanti, Craftlink e Craftbeauty e nuovi incontri interessanti.
Da Craftlink ho fatto visita a diversi dei produttori che realizzano ciò che acquistiamo: ceramica, sciarpe e abbigliamento, bigiotteria, prodotti laccati.
Devo dire che ho trovato il tutto meglio strutturato che in passato anche grazie alla nuova struttura di audit di WFTO che ha aumentato i controlli di fliera alle organizzazioni di commercio equo.
Ho notato dei miglioramenti sostanziali sia nel laboratorio di tessitura che in quello di ceramica, dove hanno appena completato un sistema di ventilazione del nuovo forno di cottura che permette ai lavoratori di non subire l’aumento di calore che avviene all’apertura del forno. Hanno anche installato un ascensore/montacarichi per alleviare la fatica del trasporto dei pezzi da un livello all’altro.
Oltre a tutto ciò Craftlink vende il 75% della produzione di questi artigiani, a prezzi che permettono queste ed altre migliorie in relazione alle condizioni di lavoro.Ho ritrovato molti artigiani e artigiane che avevo incontrato in passato: la loro presenza costante testimonia che si trovano bene a lavorare li, dato che Ba Trang è un villagio che ospita decine di laboratori grandi e piccoli e lo spostamento dei lavoratori da uno all’altro è frequente.
Da Craftbeauty, che ho visitato per la prima volta, ho trovato una realtà molto dinamica e un ambiente stimolante, con persone molto motivate. A differenza di Craftlink che è un’organizzazione, questa è una ditta creata da due coniugi, ma l’aspetto sociale è presente: investono molto nella formazione degli artigiani e nell’inserimento lavorativo di persone con handicap.
Di recente in Vietnam è entrata in vigore una legge che riconosce le imprese sociali, Lan, la storica direttrice di Craftlink, che da una decina d’anni con tante organizzazioni ha lottato molto perchè fosse emanata questa legge, era contentissima! “Al di la di qualche vantaggio fiscale non decisivo – mi ha raccontato- questa legge finalmente riconosce e promuove chi produce e commercializza con finalità non unicamente di profitto ma con un chiaro fine sociale”. Un grande passo avanti!
Quasi per caso ho avuto un breve incontro con una rappresentante di una cooperativa di produttori di tè, la Fin Ho Tea Cooperative, una piccola realtà che produce tè di qualità di una regione specifica del paese e anche alcuni tè gourmet di piante ultracentenarie. Una realtà interessante con cui approfondiremo la conoscenza.
(prossimo post, appunti dalla Tailandia!)