Vivere in una città più pulita, far crescere gli alberi, salvare la millenaria foresta pluviale, aiutando i suoi abitanti e infine, smetterla di masticare petrolio. Tutto questo è racchiuso in un piccolo confetto di Chicza, l’unica gomma da masticare interamente biologica, biodegradabile ed equosolidale.
Di Chicza vi abbiamo già parlato, è una delle ultime novità di altraQualità e arriva dal Messico. E’ frutto del lavoro e della ricerca dei chicleros, che vivono e lavorano nella foresta raccogliendo il lattice naturale dagli alberi di chicozapote, e si definiscono “Guardiani della Selva Tropicale” proprio per il loro impegno nella salvaguardia della foresta pluviale messicana.
Il consorzio ha realizzato, insieme al Fondo Nacional de Apoyo a Empresas Sociales messicano e alla Comisiòn Nacional para el Conocimiento y Uso de la Biodiversidad, un bel video per raccontare il loro lavoro, la loro storia (e le loro storie), il loro rapporto con la foresta e come è cambiata la loro vita con la creazione del Consorzio (voce in spagnolo, sottotitoli in inglese – durata 18 min).
Dopo il collasso della civiltà maya, la foresta pluviale si è enormemente ridotta ed è stata sostituita nel tempo da campi agricoli e spazi industriali. I due milioni di ettari rimasti racchiudono ancora oggi una diversità di flora e fauna sorprendente: 120 differenti specie di alberi, 100 diverse specie di mammiferi, 60 tipi di rettili e anfibi, 240 specie di uccelli, migliaia di insetti, che ogni giorno rendono brulicante il respiro della foresta.
I chicleros hanno deciso di mantenere viva la loro foresta, lavorando in maniera sostenibile con gli alberi di chicozapotes. Insegnano ai giovani le tecniche estrattive e le procedure tradizionali per la cottura e la trasformazione del lattice, trasmettono loro il valore della foresta e gli insegnano a prendersi cura degli alberi, perchè quella terra non diventi una piantagione, una monocoltura o una colata di asfalto.
Il chicle, naturale e biodegradabile, è sempre stato la base della gomma da masticare ed era reperibile solo nelle foreste pluviali tra Messico, Guatemala e Belize. Dal secondo dopoguerra fu progressivamente sostituito dalla gomma sintetica, prodotta con derivati del petrolio, che richiede una lavorazione meno costosa. La domanda di chicle naturale collassò, così che si passò da 20.000 chicleros impiegati nel 1942 a solamente un migliaio cinquanta anni dopo. Il consorzio è nato per creare una organizzazione cooperativa, trasparente, equa e sicura per le persone che riscattasse e rilanciasse l’attività dei chicleros.
Nel 1993 erano 9 le cooperative che si sono unite per formare il Plan Piloto Chiclero, oggi sono 56 e rappresentano 2.500 chicleros sparsi su un’area di più di 800.000 ettari di foresta. Oltre al consorzio è stato creato un progetto sociale parallelo che include un piccolo fondo di investimento, un fondo pensione e un fondo per la prevenzione sociale.
Il passo finale è stato configurare un piano industriale, per realizzare un prodotto dall’alto valore aggiunto e smettere di vendere solo il chicle come materia prima semi-lavorata. Chicza, la chewing gum “chiclera” e naturale è il coronamento di questo lavoro durato diversi anni.
“Questo progetto non finirà mai.– Francisco Ramirez Sanchez, chiclero, ne è sicuro – Il commercio di chicle è iniziato all’inizio del secolo e non è ancora finito. Una volta ci dissero che il commercio del chicle sarebbe finito perchè avevano scoperto una base sintetica per la gomma e non so quali altre erbe, ma fortunatamente la qualità non era la stessa e noi ne siamo molto orgogliosi. Esistono altre basi per la gomma, ma solo la nostra è di elevatissima qualità!”