Mentre ridde di politici indiani si autoccusano e si dimettono dai loro incarichi, ammettendo inefficenze nella gestione della sicurezza, mentre le tensioni tra l’India e il Pakistan crescono ogni giorno e aumentano gli allarmi , mentre anche la Rice richiede al Pakistan una linea “dura” contro il terrorismo (con una formula che ricorda tanto i giorni seguenti all’undici settembre americano), mentre chi ha perso qualcuno continua a piangere chi non c’è più, mentre tanto, insomma, continua ad accadere, i giornali (e i telegiornali) italiani iniziano a spostare le notizie sull’India (per non parlare di quelle sulla Thailandia, scomparse completamente) sempre più lontano dai primi titoli, dalle prime pagine. Ci restano i proclami contro questi generici terroristi, senza volto, senza storia apparsi di colpo e di nuovo tornati nei loro oscuri antri, come i draghi del medioevo. Da dove vengono? Come crescono queste perone? Suketu Metha in un bell’articolo di domenica scorsa su Repubblica ricorda quanto si sia insinuato con il tempo un modo malato di vivere e usare la religione, che porta tutti contro tutti: “Nella Mumbai nella quale sono cresciuto la religione era una specie di eccentricità personale, come una pettinatura. Nella mia scuola eravamo riconoscoibili dal giocatore di cricket o della star di Bollywood di cui eravamo fan,non dal profeta che veneravamo. Nella Mumbai odierna, le cose sono cambiate: i demagoghi hindu o musulmani vogliono che la gente torni in piazza, che tutti tornino a massacrarsi nel nome di Dio. Vogliono che India e Pakistan entrino in guerra. Vogliono cacciare gli indiani musulmani. Vogliono che l’India si ritiri dal Kashmir. Vogliono abbattere le moschee, vogliono che i tempi siano distrutti. (…) Il messaggio dei terroristi è stato chiaro: state alla larga da Mumbai o sarete uccisi (…). Ma la risposta da dare ai terroristi è: sognare ancora più in grande (…) Se il resto del mondo volesse dare una mano dovrebbe correre verso il punto dell’esplosione: dovrebbe volare a Mumbai.In quale altro posto sarete al sicuro? New York? Londra? Madrid? per questo sto prenotando il biglietto aereo per andare a Mumbai e prenderò una birra al Leopold, me ne andrò passeggiando al Taj per assaggiare delle samosas al Sea Lounge e guarderò un film di Bollywoodal metro. Gli incentivi non sono solo di ordine economico.”
Mumbai deve tornare a sognare
04
Dic