In questa primavera 2020 Trame di Storie diventa maggiorenne! Proprio così: il nostro progetto di moda etica è nato nel 2003. 18 anni di collezioni di abiti e accessori pensati, disegnati, realizzati e indossati credendo fermamente che la moda deve e PUÒ’ essere fatta nel rispetto della persona e dell’ambiente, con cura, passione e la determinazione di non tralasciare nessun passaggio, nessun elemento.
18 anni di moda etica sono davvero un bel traguardo e noi lo vogliamo festeggiare in questo aprile così fuori dall’ordinario per due motivi: sia perchè è il mese del Fashion Revolution sia perchè vogliamo continuare a guardare oltre questa situazione e a progettare mondi di storie che si intersecano, come e anzi ancora più, abbiamo fatto fino ad ora.
Sulla nostra pagina FB vi raccontiamo episodi e progetti che si sono susseguiti in questi 18 anni e qui ne approfondiremo alcuni che richiedono un po’ più di spazio. Come il bellissimo progetto sanitario durato ben 8 anni a favore delle dipedenti di una fabbrica del Bangladesh, a memoria che il commercio equo lavora su più piani, intersecando relazioni e bisogni.
Dall’autunno del 2003 alla primavera 2011 altraQualità ed alcuni suoi partner ( tra cui: Emergency, LAV, Consorzio BDS, Artè Grafica, Amnesty International) hanno deciso di stanziare parte delle risorse derivanti dagli acquisti di t-shirt a beneficio dei lavoratori della manifattura di Dhaka scelta da Aarong e altraQualità per tutte le produzioni di T-shirt in queli anni. Ogni anno veniva accantonata una parte del ricavato delle vendite per realizzare un progetto sanitario a favore dei dipendenti della manifattura. Grazie ai monitoraggi costanti, alle interviste ai beneficiari e alle frequenti visite in loco di altraQualità, il progetto si è evoluto, ed è cresciuto rispondendo in modo
sempre più efficace alle necessità di operai ed operaie. Di anno in anno, inoltre, si verificano i risultati e si pianificano le azioni per l’anno successivo.
L’analisi dei bisogni
La manifattura scelta impiegava stabilmente circa 500 persone, grazie all’ampliamento dei locali produttivi. Il personale era costituito per il 90% da donne. Da un’indagine fatta da Aarong presso i lavoratori era emerso che le carenze dal punto di vista preventivo e di cura del sistema sanitario pubblico si ripercuotevano fortemente sulle loro condizioni di vita. Come rilevato da numerose indagini effettuate
da BRAC per conto del Bangladesh Garments Manufaturing and Exporting Association (BGMEA) inoltre, la carenza di educazione, prevenzione e
cura era particolarmente grave per le donne e si manifestava soprattutto nella enorme diffusione di infezioni e malattie dell’apparato genitale e urinario. Seguendo queste problematiche di comune accordo tra Brac, Aarong, altraQualità e le ong partner è stato, perciò, avviato un progetto sanitario di educazione, prevenzione e cure di base.
La realizzazione del progetto
I primi fondi per il progetto si resero disponibili dall’ottobre 2003 e, all’inizio del 2004, è stata avviata un fase sperimentale volta anche a creare una mappatura più dettagliata dei bisogni dei lavoratori coinvolti. E’ stata data ad ogni lavoratore la possibilità di accedere trimestralmente ad un check-up medico completo gratuito e avere a disposizione, sempre gratuitamente, farmaci di base di uso comune.
I risultati
I monitoraggi effettuati nei primi anni hanno mostrato la necessità di allargare il campo di azione modificando alcune pratiche: innanzitutto è stato allestito un ambulatorio all’interno della fabbrica per effettuare le visite durante l’orario di lavoro. Ogni lavoratore in buone condizioni veniva così visitato una volta all’anno e per ciascuno era stata compilata una health card che rimane all’intestatario con la registrazione di dati generali come pressione, peso,a altezza ecc. oltre alle malattie manifestate durante i controlli e gli eventuali trattamenti prescritti. In caso di malattia i lavoratori potevano tornare gratuitamente dal medico presente tre volte a settimana in fabbrica e avevano accesso gratuito ai farmaci di base. Oltre alle visite il progetto comprendeva anche sessioni di educazione sanitaria e all’igiene
su temi relativi alle malattie e alle problematiche più frequenti, seguite con partecipazione da tutti i dipendenti. Con le restanti risorse era stato predisposto un fondo per la cura di casi gravi, che prevedevano il ricovero o eventuali interventi, includendo l’erogazione di un salario minimo che doveva coprire le esigenze familiari del paziente nel periodo di assenza dal lavoro.